Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) ha pubblicato il Report sui controlli nella Filiera Agroalimentare (allegato), nei tre mesi di emergenza Covid-19, durante i quali sono stati comunque effettuati controlli sulla regolarità della produzione e commercializzazione dei prodotti agroalimentari, per garantire, anche durante questo periodo: la qualità, la sicurezza e l'eccellenza dei prodotti alimentari.
Dal documento emerge che sono stati effettuati 21.172 controlli antifrode sulla filiera agroalimentare, di cui 2.543 ispezioni direttamente presso gli stabilimenti di produzione.
Particolare attenzione è stata rivolta ai settori vitivinicolo, oleario e lattiero-caseario, maggiormente rappresentativi sul territorio nazionale, anche se i controlli hanno interessato, anche, altri settori merceologici e prodotti che, secondo le stime, avrebbero registrato sostanziali incrementi delle vendite, come: le carni, le uova, la pasta, il riso e, in generale, i prodotti alimentari preconfezionati.
In particolare sono stati effettuati controlli anche sui canali e-commerce visto l'incremento delle vendite online causato dal rispetto delle misure di contenimento del virus Covid-19. Nel trimestre da febbraio ad aprile l'ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari) ha effettuato 445 interventi per la rimozione su: Alibaba, Amazon e Ebay, in merito ad inserzioni irregolari di prodotti agroalimentari, con il 100 per cento di successo. Inoltre per contrastare l'offerta sul web di alimenti e di integratori alimentari che vantassero in qualche modo funzioni preventive, se non addirittura curative, nei confronti del COVID-19, senza alcun riconoscimento scientifico, l’ICQRF ha effettuato anche 35 interventi sul web, segnalando alla Commissione UE 35 prodotti irregolari, tra i quali integratori alimentari, estratti di erbe, the, funghi e miele. L’ICQRF ha, infatti, partecipato anche al Piano europeo di controllo sulle vendite e sulla pubblicità “on line” di prodotti alimentari con riferimenti al COVID-19 .
Il Mipaaf, dallo scorso 30 marzo, ha anche attivato un canale di segnalazione delle pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare (mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) per comunicare all’ICQRF pratiche commerciali in violazione della legge.
A tal proposito sul sito del Ministero è disponibile un apposito modulo di segnalazione, in modo tale che le organizzazioni agricole, le associazioni di produttori, le aziende e, più in generale, l’utenza possano segnalare agevolmente ed efficacemente al Ministero casi di pratiche commerciali sleali. Dal report emerge, anche, che nel mese di aprile sono pervenute una ventina di segnalazioni, di cui circa la metà riguardano il latte bovino e di bufala, che riferiscono a modifiche delle condizioni contrattuali da parte di centri di raccolta del latte e di caseifici, sia per quanto riguarda i prezzi, che i quantitativi pattuiti. In alcuni casi i caseifici ed i centri di raccolta hanno chiesto agli allevatori di ridurre i quantitativi di latte prodotto e di farsi carico dei costi di stoccaggio e congelamento del latte. In alcuni casi le segnalazioni hanno riguardato l’aumento dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli presso i mercati centrali e rionali. L’ICQRF sta verificando i contratti e la documentazione ottenuta anche dalle imprese per verificarne la legittimità.
Infine, dal documento pubblicato emerge che sul fronte sanzionatorio, nel periodo da febbraio ad aprile 2020, sono state comminate 948 contestazioni amministrative e depositate 49 notizie di reato all'Autorità Giudiziaria, eseguiti 57 sequestri per un valore di oltre 3 milioni di euro.